Gavino Ganau nasce a Tempio Pausania nel 1966.
La prima mostra, nel gennaio 1998 a Bologna: Exit, a cura di Edoardo Di Mauro, una ricognizione sulle modalità creative nell’arte visiva di fine anni novanta.
È del 2001 la personale al MAN di Nuoro, allora diretto da Cristiana Collu, curata dalla critica romana Claudia Colasanti nell’ambito della rassegna MANovre.
Inizia in quel periodo a lavorare con diversi critici (Claudia Colasanti, Luca Beatrice, Gianluca Marziani, Maurizio Sciaccaluga, Antonio Arévalo, Chiara Argenteri, Davide Mariani, Roberta Vanali, Valentina Scanu, Anna Rita Punzo, Sonia Borsato, Mariolina Cosseddu, Alessandra Menesini, Micaela Deiana, Giannella Demuro e altri) che lo curano in collettive e personali in buone gallerie e situazioni.
Ha collaborato con: Viafarini e Care/Of, Milano; Guidi&Schoen, Genova; AndreA artecontemporanea, Vicenza; PiziArte Teramo; Novato, Fano; 3G, Udine; Ingresso Pericoloso, Roma; Loft Gallery, Corigliano, Arte & Altro, Gattinara; Temporary Storing, della Fondazione Bartoli Felter, Cagliari; Contemporanea, Sassari; Pairone9, Roma; Galleria Lazzaro by Corsi, Milano; Micro Gallery, Roma e Altri.
Diverse le mostre istituzionali e i premi cui ha partecipato, tra i quali: “Insulae Creative Turbolences” e “URBS”, curate dalla fondazione Bartoli Felter di Cagliari, “Arte e Sud”, “Human@art”, “Arte Italiana” a Dubai. E’ stato finalista del IV Premio Cairo, del Premio Lissone, e del Premio Celeste. Partecipa, con le sue gallerie, a varie Fiere di arte contemporanea (Miart Milano, Riparte Roma e Genova, Arte Padova, Vicenza Arte e Bologna Flash Art Show.
Appare in vari articoli su diverse testate nazionali. Da ricordare quelli della rivista ARTE Mondadori, in occasione del IV Premio Cairo e nell’ottobre 2004 con un articolo monografico, segue una significativa mappatura sull’arte italiana delle nuove generazioni dell’inserto del Corriere Della Sera ”Sette” e, tra gli altri, una monografia su “Frattura Scomposta”, Magazine di arte contemporanea che cura anche l’inserimento, nel 2016, di una sua mostra online sulla piattaforma internazionale “Google Cultural Institute”.
Nel 2011 partecipa a Artipicità, una mostra voluta da Diego Dalla Palma con la cura di Chiara Argenteri, allestita al Teatro dei Filodrammatici di Milano.
Partecipa con il progetto “Endimione”, assieme a Franco Masia, all’evento espositivo per il venticinquennale dell’Accademia Sironi di Sassari.
Tra le mostre e gli eventi della sua attività espositiva recente da ricordare la personale “Lost and Found” alla Fondazione Bartoli Felter di Cagliari, la collettiva “Sardegna Contemporanea, spazi, archivi, produzioni” al Museo Man di Nuoro, una ricognizione sull’arte contemporanea in Sardegna negli anni 2000, entrambe nel 2017, la vittoria, nella sezione Pittura del Premio Marchionni 2018 del Museo MAGMMA e la personale alla Galleria Lazzaro by Corsi, Milano.
La sua pittura è stata alimentata dal confronto con i linguaggi mass-mediali e le icone popolari della contemporaneità. In questa fase le opere ricadono in differenti filoni tematici, crea delle composizioni più o meno complesse dove, attraverso l’uso di frame di tipo filmico e fotografico, realizza un unicum poeticamente sentito.
In seguito abbandona l’uso di immagini dello star system, o comunque fornite dal sistema dei media, per concentrarsi sulle persone comuni assorte nei propri pensieri e colte in ambienti disparati: interni, spazi metropolitani e di natura antropomorfizzata.
L’attenzione si sposta verso una modalità più profondamente metaforica. L’immagine finale, come condensato di una riflessione esistenzial-sociologica, si produce con spontaneità, dove l’inserimento della parola scritta ha una sua funzione nella composizione pittorica. Importante anche la sua produzione ritrattistica. Il lavoro recente si concentra sulla ricerca di una nuova dimensione cromatica e luministica, più varia rispetto al suo tipico bianco e nero; un nuovo approccio tecnico permea la sua pittura pur rimanendo legato ai soggetti a lui più cari. Vive e lavora a Sassari.